Silenzio e Parole in Oratorio
COMUNICATO STAMPA
DOMENICA, 20 MAGGIO 2012 - ASCENSIONE
46^ GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI:
SILENZIO E PAROLE IN ORATORIO
Ci sono parole vuote, è esperienza comune. Ci sono anche silenzi pieni di significato. Nel modo in
cui Dio si rivela, il messaggio – anzi – passa tanto attraverso le parole quanto attraverso i silenzi. In
questo senso è emblematico il silenzio di Gesù davanti a Pilato, alla domanda “Che cos’è la
verità?”.
Un quesito che è l’espressione di un desiderio profondo e insopprimibile, la cui elaborazione e
risoluzione si snoda nei silenzi e nelle parole di una vita intera, in una ricerca non solo personale,
ma anche e soprattutto solidale con l’altro. Una ricerca che non si accontenta di “un semplice e
tollerante scambio di scettiche opinioni e scelte di vita”, che non si concludano in una sintesi
efficace e attuabile, buona per la vita.
Se consideriamo poi l’ipercomunicabilità che l’attuale ci permette, e a volte impone, non dobbiamo
dimenticare la responsabilità che abbiamo di utilizzarla per costruire relazioni veritiere, e spalancare
finestre sulle realtà del mondo. E tutto ciò, garantendo la capacità di ritagliarsi dei tempi (o dei
templi, nel senso etimologico del termine) per la cura della propria interiorità e la riflessione sulla
realtà, oltre che la forza per selezionare e digerire l’enorme mole di messaggi con cui veniamo in
contatto.
Anche nel piccolo delle nostre quotidianità, allora, conviene ricordare l’importanza del silenzio,
come disposizione all’ascolto, all’altro, al fuori da sé, e alla Parola. Come tutto fu creato nel
silenzio, così anche noi possiamo fare in modo che, anche nei nostri oratori, la capacità di gesti e
parole maturate nel silenzio riempiano con il loro senso lo spazio di tante parole vuote.
Brescia, 19 Maggio 2012
